anche chi va al lavoro in bici ha diritto ad essere indennizzato in caso di infortunio

Attraverso le modifiche apportate al T.U. in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (cfr. artt. 2, 3° comma, e 210, 5° comma, d.p.r. n. 1124/1965), viene stabilito che l’uso della bicicletta deve, “per i positivi riflessi ambientali, intendersi sempre necessitato“.

Ciò significa che qualsiasi sinistro occorra al lavoratore a seguito dell’utilizzo della bici, nel percorso casa-lavoro (e viceversa), sarà configurabile come “infortunio in itinere e dunque sempre indennizzabile dall’Inail.

Restano fuori dalla copertura assicurativa, naturalmente, le interruzioni e le deviazioni del tutto indipendenti dal lavoro, salvo che non siano dovute a cause di forza maggiore, esigenze essenziali e improrogabili o all’adempimento di obblighi penalmente rilevanti.

Fonte: Sempre indennizzato chi si fa male mentre va al lavoro in bicicletta 
(www.StudioCataldi.it) 

Unioni civili tra persone dello stesso sesso

La nuova legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso, per quanto ancora perfezionabile,  ha una portata epocale:  equipara, per la prima volta, tali unioni al matrimonio, pur senza occuparsi, per ora, della filiazione e dell’adozione. Le unioni civili si costituiscono in maniera molto semplice “mediante dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni”, ma a differenza del matrimonio, non sono richieste formule particolari. Le parti acquistano gli stessi obblighi di assistenza morale e materiale,  di contribuzione economica secondo le proprie possibilità, di concordare l’indirizzo della vita familiare e la residenza comune. Lo scioglimento dell’unione avviene con il divorzio, senza che sia necessario passare per la separazione. Il partner di un’unione civile divorziato avrà diritto al mantenimento, se si troverà in una condizione di bisogno economico; avrà diritto al TFR e alla pensione di reversibilità, in caso di morte del partner. Anche in materia successoria, i partner delle unioni civili sono totalmente equiparati ai coniugi di un matrimonio. Insomma, una piccola rivoluzione da tempo attesa.

reato di maltrattamenti nella famiglia di fatto

Se il rapporto tra conviventi è connotato da stabilità  e continuità affettiva, il reato di maltrattamenti in famiglia si configura anche nell’ipotesi di famiglia di fatto. E’ quanto emerge dalla sentenza della Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione del 2 marzo 2016, n. 8401.

La Cassazione, confermando l’impugnata sentenza della Corte d’Appello, ha evidenziato come, secondo consolidato orientamento giurisprudenziale di legittimità, il delitto di maltrattamenti in famiglia sia configurabile anche in danno di persona convivente “more uxorio”, quando si sia in presenza di un rapporto sostanzialmente stabile, sia pure naturale e di fatto, instaurato tra le due persone, con legami di reciproca assistenza e protezione (Cass. pen., Sez. VI, 24 gennaio 2007, n. 21329).